Il 25 aprile è una data fondamentale nella storia d’Italia: si celebra la Festa della Liberazione, che ricorda il giorno del 1945 in cui l’Italia fu liberata dall’occupazione nazifascista grazie all’azione decisiva dei partigiani e delle forze alleate.
Questa giornata, oltre ad avere un valore simbolico enorme, segna la fine della dittatura fascista e della Seconda guerra mondiale in Italia. È un giorno di memoria collettiva, in cui si riflette sulla conquista della libertà, della democrazia e dei diritti civili.
Origini della ricorrenza
Il 25 aprile 1945, il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), presieduto da Sandro Pertini, proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati, ordinando ai partigiani di attaccare i presidi fascisti e tedeschi. Città come Milano e Torino furono liberate prima dell’arrivo delle truppe alleate.
L’anno successivo, nel 1946, il governo italiano scelse questa data come festa nazionale, che fu poi istituzionalizzata definitivamente nel 1949.
Il significato oggi
Il 25 aprile non è solo una ricorrenza storica. È una giornata che invita a difendere i valori della Resistenza, della solidarietà e dell’antifascismo. Ogni anno, in tutta Italia, si svolgono manifestazioni, cortei, concerti e letture pubbliche, in ricordo di chi ha lottato per la libertà.
In un’epoca in cui le ideologie estreme sembrano riaffacciarsi, il 25 aprile assume anche un significato contemporaneo: ricordare per non ripetere, celebrare per rafforzare la coscienza civile e democratica del Paese.
Una delle citazioni più celebri legate al 25 aprile è proprio di Sandro Pertini, partigiano e poi Presidente della Repubblica:
La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare.