In data odierna, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Avellino e i finanzieri della Aliquota Guardia di Finanza della Sezione di Polizia Giudiziaria, hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avellino. Questo provvedimento, richiesto dalla Procura della Repubblica, rientra nell’ambito di un’indagine che, nel mese di maggio scorso, aveva già portato all’emissione di misure cautelari contro l’ex Sindaco di Avellino e altri soggetti.
Il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex Sindaco di Avellino e per Guerriero Fabio, entrambi già coinvolti nelle precedenti fasi delle indagini. Le nuove prove raccolte hanno rivelato ulteriori elementi riguardanti accordi corruttivi con tre imprenditori, ai quali è stato imposto il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.
Le indagini hanno evidenziato un sistematico asservimento delle funzioni pubbliche agli interessi privati degli indagati. Le investigazioni, svolte congiuntamente dai Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Avellino e dai Finanzieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura, hanno rivelato che numerosi appalti, affidati dal Comune di Avellino tra la fine dello scorso anno e l’inizio di quest’anno, erano oggetto di patti corruttivi.
Le modalità di realizzazione di tali accordi e la reiterazione dei rapporti corruttivi hanno delineato un quadro indiziario grave, qualificato dal Giudice come un sistema di gestione degli appalti pubblici basato sulla vendita sistematica delle funzioni pubbliche e sullo spregio delle regole amministrative.
Oltre alle misure cautelari e interdittive, il Giudice ha disposto il sequestro preventivo, pro quota, della somma di 40.000 euro nei confronti di ciascuno degli indagati, quale prezzo o profitto del reato. Durante l’esecuzione delle misure cautelari, la polizia giudiziaria ha acquisito ulteriore documentazione amministrativa relativa agli appalti corrotti.
Questa indagine fa parte di un più ampio contesto investigativo, coordinato dalla Procura della Repubblica di Avellino, che mira a contrastare l’inquinamento dell’attività amministrativa del Comune di Avellino, con pregiudizio per le risorse destinate alla comunità irpina e per la par condicio degli imprenditori interessati a concorrere per l’assegnazione trasparente dei pubblici appalti.